Pass Line

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Moderatori: Gianfranco, Bruno

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franco
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Pass Line

Messaggio da franco »

Non so se qualcuno di voi conosce il gioco dei dadi dei casinò americani, il cosiddetto “Pass Line”.

Si gioca con una coppia di dadi:
- se al primo lancio viene 7 o 11 il giocatore vince
- se al primo lancio viene 2, 3 o 12 il giocatore perde
- se al primo lancio viene un numero X diverso dai precedenti si continua a tirare finché:
- - viene 7, e allora il giocatore perde oppure
- - viene nuovamente X, e allora il giocatore vince

E’ un pochino complicato, almeno in apparenza.

Non è però tanto complicato quanto calcolare la probabilità di vincere: provateci!

ciao
Franco

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delfo52
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Messaggio da delfo52 »

http://www.crapspit.org/crappass.htm
rimanda a un sito di "craps"
Ho scoperto che dietro il gioco che dici (che io chiamavo 7-11) esiste tutto un mondo di scommesse, al tavolo, in cui non solo chi ha i dadi in mano può scommettere, ma si può puntare in molti modi, scommettendo su quello che succederà, con molte diverse "strategie"
La tabella mostrata nella pagina linkata, mostra le probabilità di vittoria per 1-2-3-...11 partite consecutive.
Risulterebbe un gioco praticamente equo, con un piccolo aggio per il banco. Se non sono previste percentuali fisse di "mancia" o di ritenute alla fonte, la piccola discrepanza può considerarsi il giusto balzello per il divertimento (per chi trova divertente questo tipo di attività)
Enrico

franco
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Messaggio da franco »

Tutto verissimo!

Il Pass Line è uno dei giochi d'azzardo più "onesti" in assoluto.
Nella versione base che ho illustrato (come dice Enrico gli astanti possono puntare anche su altri aspetti), la probabilità di vittoria è prossima al 50%.

Dal punto di vista dei partecipanti al forum credo però possa essere interessante risolvere il problema del calcolo di questa probabilità.
(Che poi non è tanto difficile :wink: )

ciao
Franco

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0-§
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Messaggio da 0-§ »

Il mio risultato, trovato in un'ora buca, è una probabilità di vittoria di $\displaystyle \frac {244}{495}=0,49\overline{29}$, il che è compatibile con i valori del sito segnalato.
Se tale risultato è giusto fatemi un fischio... in tal caso esporrò a breve il metodo utilizzato.
Buonanotte a tutti.
Lo scopo principale di una dichiarazione DATA è quello di dare dei nomi alle costanti; anziché inserire ogni volta 3.141592653589793 come valore di $\pi$, con una dichiarazione DATA si può assegnare tale valore alla variabile PI che può essere poi usata per indicare la costante. Ciò rende anche più semplice modificare il programma, qualora il valore di $\pi$ dovesse cambiare.

-Da un vecchio manuale FORTRAN della Xerox

franco
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Messaggio da franco »

Fuiiii

(voleva sembrare un fischio)
Franco

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delfo52
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Messaggio da delfo52 »

siamo in attesa della "spiega", ma nel frattempo vorrei tirare un ....sasso in piccionaia (sperando che mia moglie non veda che miro alle sue colombe-pavoncelle immacolate); in realtà più che una sassata, può darsi che sia una c.....
Ma il succo del pensiero è questo:
i conti sulle probabilità teoriche sono quelli che sono: ci fidiamo del sito, ci fidiamo di zerinf, e va bene.
Calcolare le chances teoriche equivale a giocare un numero infinito di partite, con dadi perfetti, che obbediscono alle leggi....
nella vita vera, però, si giocano 3 o 5, o 10 partite, poi si torna a casa.
Ciò fa sì che le cose cambino ? Non ho la risposta
A volte questo tipo di "previsioni" è un pochetto sconcertante.
Quando iniziai a giocare a bridge, mi face uno strano effetto constatare che, dovendo prevedere come sono divise, tra due giocatori sei carte di un certo seme, la distribuzione media è ovviamente la 3-3, ma la più probabile è la 4-2 ! (che comprende anche la 2-4)
Enrico

Daniela
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Messaggio da Daniela »

si' si' si' si' si'
e' ben noto, ad esempio, che c'e' una strategia vincente per la roulette giocata con tempi infiniti e senza limiti di puntata, si incomincia puntando la cifra X che si vuole vincere, e ad ogni step se si perde si raddoppia la puntata, se si vince si smette di giocare. E' altrettanto ben noto che in un casino' "vero" le cose non stanno esattamente cosi'.
Daniela
"L'essenza della libertà è la matematica"

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