Prendo spunto dall'articolo sulla home page, dedicato a colui che è -immagino- il mito di molti frequentatori di B5.
Di Fibonacci avevo vagamente sentito parlare nel corso degli anni del liceo. Poi, mentre preparavo la tesi in Medicina, mi capitò di dover bazzicare la biblioteca dell'Istituto di Matematica, a porta Zamboni. Oggi può sembrare strano, ma negli anni '70 per consultare libri e riviste bisognava andare fisicamente in una biblioteca, farsi consegnare i volumi, o girare tra le scaffalature alla ricerca delle annate delle varie riviste cartacee.
Un modo rudimentale e lento. Sicuramente si perdevano tanti articoli che non erano indicizzati a dovere (c'erano enormi libroni ad hoc!), o che erano pubblicati su riviste che quella specifica biblioteca non teneva. Ma c'era un vantaggio compensatorio. Scorrendo anche velocemente i vari numeri di una rivista, oltre all'articolo cercato, capitava di trovarne altri a volte ancora più interessanti. Collegati alla ricerca che mi interessava, ma talvolta anche no.
La mia tesi verteva sulla "stereometria", ovvero sulla possibilità di ricostruzione tridimensionale di strutture anatomiche osservate attraverso immagini di sezioni bidimensionali delle stesse. L'analisi avveniva in modo quantitativo, e non soggettivo, contando, ad esempio, il numero di punti di una griglia che cadevano, in una sezione di milza, su vasi, tessuto connettivo, ghiandole,... O contando il numero di intersezioni di linee predefinite con le pareti delle vene o delle arterie. Da un congruo numero di misurazioni, effettuate secondo piani casuali, applicando formule geometriche opportunamente modificate, si cercava di ottenere informazioni sulla struttura tridimensionale di organi e apparati non altrimenti osservabili.
Alla ricerca di formule ad hoc, dunque, passai svariati pomeriggi tra riviste di matematica e geometria; e mi capitarono sotto gli occhi lavori in cui la serie di Fibonacci veniva messa in relazione con ...qualsiasi cosa. Fui tra i primi a leggere del famoso problema del numero delle spirali destrorse e sinistrorse nel fiore del girasole, o nelle pigne delle conifere. Da allora, l'infatuazione per F. non è mai passata.
fibonacci
Moderatori: Gianfranco, Bruno
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Re: fibonacci
Stupendo
(Bruno)
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Invisibile un vento
l'ha apena sfioragia
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e la bola iridessente gera 'ndagia.
{Biagio Marin}
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Meglio soluzioni sbagliate che risposte esatte.
{Rudi Mathematici}
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