Il numero 153 -S. Giovanni 21:11- la prospettiva cosmologica

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Moderatori: Gianfranco, Bruno

delfo52
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Messaggio da delfo52 »

provo a interpretare.
Senza nessuna dietrologia, era "singolare" che, dopo che era stato un ebreo a fare la pesca e la conta dei pesci (Pietro, anzi Simone), e dopo che un altro ebreo (Giovanni) aveva scritto il reseconto di ciò nel suo Vangelo, ad un altro ebreo era capitato di sviscerare il problema con significative (?) scoperte dopo oltre diciannove secoli.
A volte certe "coincidenze" vengono segnalate anche solo come "simpatica" notizia, senza nessun intento nè polemico nè di altro tipo.
Ricordo che nella mia tesi di laurea, con sfrontata immodestia, misi in evidenza che vedeva la luce esattamente a tre secoli di distanza dalla monumentale e decisiva opera di GiovanBattista Morgagni, fondatore della anatomia patologica..... (o forse si trattava di Marcello Malpighi).
Tornando agli ebrei, è certo che, 153 a parte, la presenza di scienzati e matematici "figli di Abramo di Isacco e di Giacobbe" è sempre stata e continua ad essere ben superiore in quantità e qualità al peso percentuale rispetto alla popolazione mondiale. Esistono tentativi di spiegazione neuro-psico-fisiologici a questo fatto, che fanno riferimento alla inveterata abitudine di certe comunità al mantenimento di una sorta di bilinguismo durante i secoli della diaspora, e ai legami mantenuti e coltivati con forme culturali e cultuali antiche; ma questo è un altro discorso.
Enrico

Sancho Panza
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Messaggio da Sancho Panza »

delfo52 ha scritto:provo a interpretare.
Senza nessuna dietrologia, era "singolare" che, dopo che era stato un ebreo a fare la pesca e la conta dei pesci (Pietro, anzi Simone), e dopo che un altro ebreo (Giovanni) aveva scritto il resoconto di ciò nel suo Vangelo, ad un altro ebreo era capitato di sviscerare il problema con significative (?) scoperte dopo oltre diciannove secoli.
A volte certe "coincidenze" vengono segnalate anche solo come "simpatica" notizia, senza nessun intento nè polemico nè di altro tipo.
Si, Enrico è quello che volevo dire io.

Il fatto che la scoperta sia stata fatta da un ebreo è singolare
è quindi è un segno più significativo che se la scoperta la avesse fatta qualcun altro.
Grazie per la tua interpretazione del mio pensiero.

Sancho Panza

Daniela
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Messaggio da Daniela »

Anche io senza intento polemico, e senza entrare assolutamente nel merito della storicita' di tutti questi personaggi (che e' ancora un altro discorso a proposito del quale non ho la preparazione necessaria), mi sembra pero' assai fuorviante etichettare come "ebrei" gli estensori dei vangeli e altri personaggi di spicco delle prime comunita' cristiane (i quali, ammesso che fossero personaggi storici e ebrei per nascita, avrebbero comunque per definizione rigettato alla radice il proprio ebraismo). Riguardo al matematico israeliano contemporaneo, non ho idea di chi sia, ma siccome sono saccente e non so tenere il becco chiuso ;-) mi sento di azzardare che e' statisticamente probabile che sia un ebreo non religioso, che quasi certamente non ha idea che nei vangeli esiste un brano dove il numero 153 gioca un ruolo significativo (ma e' poi vero? O siamo noi che ci fissiamo su quel numero perche' siamo appassionati di matematica, mentre ad esempio un sacerdote o teologo cattolico che studiasse quel testo, forse neanche lo avrebbe considerato?) e che con probabilita' che rasenta 1, sarebbe assai seccato di sapere che lo si cita in una discussione sul vangelo di giovanni (per giunta, di "san" giovanni). Si intende che si puo' sempre chiederglielo per esserne sicuri ;-)
Daniela
"L'essenza della libertà è la matematica"

Sancho Panza
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Messaggio da Sancho Panza »

Daniela ha scritto:… mi sembra però assai fuorviante etichettare come "ebrei" gli estensori dei vangeli e altri personaggi di spicco delle prime comunità cristiane (i quali, ammesso che fossero personaggi storici e ebrei per nascita, avrebbero comunque per definizione rigettato alla radice il proprio ebraismo).
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…………siamo noi che ci fissiamo su quel numero perché siamo appassionati di matematica, mentre ad esempio un sacerdote o teologo cattolico che studiasse quel testo, forse neanche lo avrebbe considerato?) e che con probabilità che rasenta 1, sarebbe assai seccato di sapere che lo si cita in una discussione sul vangelo di Giovanni (per giunta, di "San" Giovanni). Si intende che si può sempre chiederglielo per esserne sicuri ;-)
Per la prima parte, Daniela, ti faccio notare che ti basta leggere gli Atti degli Apostoli per verificare come i primi cristiani considerassero come un onore essere ebrei per nascita e che solo grazie a San Paolo hanno accettato che si potesse essere considerati Cristiani anche senza essere prima circoncisi.

Per la seconda parte ti consiglio di leggere questa sezione di Base5.

http://utenti.quipo.it/base5/poetico/sagostino153p.htm

Sant’Agostino è un sacerdote e teologo cattolico che ha studiato con interesse il numero 153

Br1
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Messaggio da Br1 »

In questa pagina di Gianfranco, in effetti, richiamata anche
da Pasquale, si trova il nome del matematico di cui parla Sancho.
Poi, finché avevo il mouse sveglio, ho velocemente cercato
qualche altra notizia sulla proprietà in questione (di cui
conoscevo solo una versione ridotta, ahimé!) e ho trovato
questo.
Sancho ha scritto:(...) sono sicuro che la maggior parte degli utenti di questo
forum siano capaci di dimostrarla senza alcun aiuto (...)
Be'... forse non è questa la dimostrazione più semplice (anche
a se, dopo averla letta e capita - almeno grosso modo -, non
saprei immaginare nulla di diverso), ma ora ho la certezza di
non far parte del suddetto gruppo di utenti :D
Bruno

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