Stando a quanto leggo sul numero del mese di Le Scienze,spaccare spaghetti non é di sicuro un lavoro semplice come sembra.Un articolo(comprate la rivista,questo numero é davvero interessante) parlava di uno studio su "perche gli spaghetti piegati si rompono non in due parti come ci si aspetterebbe,ma in tre e più".Ora,evitando le prime considerazioni su quanto tempo da perdere abbiano matematici e fisici per dedicarsi a simili studi,debbo dire che si tratta di un argomento interessante,per quanto ristretto.Pare che anche certo Feynman(sì,proprio lui) passasse molto tempo a spezzare spaghetti,specialmente in condizioni particolari,ad esempio sott'acqua(anche Feynman aveva tempo da perdere o si tratta di turbe gravi?)per studiare il problema.Ora,grazie ad un frangispaghetti meccanico(o forse a mano,ma potrebbe alterare i risultati) e ad una fotocamera ad alta velocità,un pool di scienziati americani(avevate dubbi?)ha spiegato questo mistero.
In pratica,quando lo spaghetto si rompe,chiaramente si forma una vibrazione nelle due metà.Ma questa vibrazione possiede un'energia insospettabilmente alta,tale a volte da rompere una delle due metà di spaghetto.E questa nuova rottura provoca un'altra vibrazione,che può creare anch'essa un'altra frattura e così via,a seconda di quanto é lungo lo spaghetto(voglio procurarmi spaghetti di almeno un paio di metri per provare personalmente) e di quanta energia si versa nella rottura.
Pare che poi gli scienziati curiosi,chiamiamoli così, si siano dati agli spaghetti cotti o meglio scotti,per studiare le rotture di materiali non rigidi ma nemmeno elastici: qui hanno dimostrato che effettivamente uno spaghetto annodatosi rompe con molta più facilità di uno sciolto.E dopo la matematica,arriva anche la fisica di La Palice...
Provate a casa se volete,ma poi non usateli per la pasta se siete dei veri gourmet:pare che non si debbano giammai ropmpere gli spaghetti prima di buttarli nella pentola.Beh,potreste sempre romperli a mano mentre si cuociono...
E a sproposito di tempo da perdere,sembra che in realtà questa scoperta possa produrre importanti risultati in molti campi,ad esempio su come si rompono i ponti o altre forme di sbarre rigide.Spero che 'sto studio serva davvero a qualcosa e non finisca,come tanti altri,"in fondo al laboratorio a sinistra"...
Ciao!