Permane la confusione fra strutture numeriche e funzioni.infinito ha scritto:No, Massimo, ancora una volta ripeti un concetto che credevo si fosse chiarito, e forse vale la pena di ripeterlo.Massimo ha scritto: 2° è 1 in R (sottintendendo il prodotto tradizionale) se e solo se s'accetta prima la scrittura 2^-n come 1/2^n
Nel documento «0°=1, inequivocabilmente», nella 3ª definizione, introduco le potenze in modo molto simile a quello che si fa (anche io) comunemente.
Quindi definisco, per n>1, «a^n è il “prodotto di n fattori uguali ad a», poi ne dimostro le proprietà.
Dopo, al punto 3.4 ho scritto «Si vuole poi estendere la potenza anche agli altri numeri naturali, cioè a 0 e 1, e lo si fa richiedendo che valgano le tre proprietà di sopra, secondo il principio di permanenza delle proprietà formali.»
Quindi, cercando un valore di a¹ tale che verifichi le tre proprietà formali, giungo a trovare che a¹=a.
Sotto, con analogo ragionamento, giungo a a°=0 (per ogni a).
Cioè io non utilizzo il ragionamento sbagliato (quando lo applico ad a=0) che
«poiché a° = a^n/a^(-n), se a=0 l'espressione non ha senso, quindi non si può definire a° con a=0».
Dovrebbe essere evidente la gravità dell'errore di tale ragionamento (se no lo chiarisco).
E forse è evidente come sia vicino a quello spinge a rifiutare il caso a=0 in a°=1.
Allora, riferendomi a quanto ho quotato qui sopra, quando definisco le potenze dei reali, definisco inizialmente le potenze ad esponente naturale, e SOLO DOPO le estendo agli interi.
Resta comunque sempre uno scoglio (per la tua posizione) ancora più grande:
se si vuole estendere l'insieme degli esponenti, si cerca o l'insieme più ampio su cui si possa definire, oppure un “insieme buono” (per esempio N) su cui definirlo. Per quale motivo si esclude il caso 0°? Cioè: mi sai dire una qualunque motivazione “concreta”, oppure logica “stringente”, per cui si debba scartare tale caso?
Sembra che uno abbia due strade “equivalenti”: o accettare 0°=1, oppure scartarlo “a priori”.
«Però, mentre è naturale supporre che 0° abbia significato (e magari che il suo valore sia quello che viene dalle definizioni precedenti, cioè 1, perché a°=1), avere il concetto che «0° non è definito» è una posizione “pregiudiziale” (se non ci sono motivi fondati “a priori” per escluderlo). Ed è davvero difficile non lasciarsi condizionare dall'idea “gratuita” (come idea a priori) che «0° non può essere definito perché è intrinsecamente “una forma indeterminata”». Cioè io credo che il percorso naturale sia: parto dall'idea che il concetto debba essere definito sull'insieme massimo possibile N e che venga ristretto solo se si presentano contraddizioni, o “ineleganze”» (questo è il punto 6.1, ma confronta anche i seguenti).
analogamente qui.Massimo ha scritto: a^1 è a in R se e solo se s'accetta prima la scrittura a^1/n come radice n-esima di a.
Per il resto, mi pare che ti si sia ampiamente spiegata la questione, dunque, hai tutti gli elementi per trarre tutte le conclusioni, e se non ti va di trarle, pensala come vuoi.