Ivana ha scritto:So che il motivo per cui è stato posto, per definizione, $a^0 = +1$ (con a diverso da zero) si deve ricercare nel fatto che, con tale definizione, la seconda proprietà delle potenze è valida, anche quando gli esponenti delle due potenze sono uguali.
Insomma, so che si è posto $a^0 = +1$ per definizione e tale definizione si giustifica con il fatto che, così, la seconda proprietà delle potenze è valida anche quando gli esponenti delle due potenze sono uguali....
Difficilmente “mi arrabbio” (e davvero nemmeno ora lo sono, anche se sono "stanco" di sentirmi ripetere le stesse cose a cui ho più volte dato risposta, senza averne alle mie argomentazioni) ma ti (vi) ricordo il titolo di questa discussione (anche se poi è “degenerata”): “Prodotto di n fattori, con n naturale” e il senso della domanda principale: “È possibile estendere il concetto di prodotto anche nel caso di 1 o di 0 fattori, ed è auspicabile che diventi patrimonio comune, cioè una definizione standard?”
Ci sono poi le altre motivazioni che impongono che 0°=1, ma anche solo con quanto sopra spero di averti risposto esaurientemente, cioè di averti dimostrato che la tua visione è decisamente riduttiva e non tiene conto di quasi tutto quello che ho detto nei vari post di questa discussione.
Per capirci: se la mia risposta non ti pare sufficiente dillo, in modo da affrontare e chiarire un punto per volta.
Ivana ha scritto:... Preferisco dire “prodotto privo di fattori”, perché a me appare più elegante
rispetto a “prodotto di 0 fattori” ...
Sull'eleganza ti ho risposto nel post precedente: se il mio fine è “estendere il concetto di prodotto anche nel caso di 1 o di 0 fattori, allora NECESSARIAMENTE devo definire anche il caso di 0 fattori.
Anche qui, come sopra: “se la mia risposta non ti pare sufficiente dillo, in modo da affrontare e chiarire un punto per volta”.
Ivana ha scritto:... e, inoltre, evita ogni eventuale equivoco, da parte dei non matematici, a intendere “prodotto di fattori tutti uguali a zero" (cioè: 0*0*0…)...
Dici “da parte dei non matematici”, ma mi pare di capire che evidentemente il problema c'è invece “da parte di molti matematici”. Io credo che i non matematici abbiano realmente delle difficoltà con questo concetto, che è lo stesso di quello che porta a dire, per esempio, che “se non ho figli, tutti i miei figli sono femmine” ed è collegato a quello che rende non definita la divisone per zero. Ma evitare di utilizzare tale concetto solo in certi ambiti e negarlo in alti aiuta ad avere un unico approccio, il che, lungi dall'aumentare le difficoltà, aiuta la comprensione del concetto di “numero zero”, che ha fatto fare alla matematica dei progressi prodigiosi.
Anche qui, come sopra: “se la mia risposta ...
Ivana ha scritto:...Reputo che proprio in base alla scrittura convenzionale$a^0 = +1$ il "prodotto
privo di fattori" risulti uguale a uno.
Non credo sia stato definito il “prodotto privo di fattori”, ma a me appare evidente che la scrittura convenzionale
$a^0 = +1$rende uguale all’elemento neutro della moltiplicazione un "prodotto privo di fattori"...
Allora, dando per scontato il “buon esito” della mia risposta alla citazione precedente, concordi sul fatto che sia “naturale” definire “il prodotto di 0 fattori è 1” (il che ha come conseguenza anche che 0°=1, indipendentemente dal fatto che la funzione $y^x$ non sia continua nell'origine), anche se a chiunque resta la libertà di scegliere le definizioni che vuole, anche la “poco naturale” definizione “non ha significato l'espressione $0^0$?
Ivana ha scritto:Infinito, Daniela, Massimo (e a chi altri fosse interessato!) segnalo una bella discussione tra matematici. A me sono piaciuti, in modo particolare gli interventi di Claudio Citrini (il quale precisa che il principio guida dovrebbe essere -secondo Frege - il "principio di
permanenza delle proprietà formali", principio a cui io ho sempre fatto riferimento
) e di Sergio Invernizzi (che risponde, in modo semplice, chiaro e condivisibile, a una domanda di Mauro Cerasoli) :
http://guide.dada.net/matematica_risors ... 7556.shtml" onclick="window.open(this.href);return false;
Mah, non vedo in questa discussione “novità”, e la principale differenza (“oltre al tema”) sta nel fatto che là ognuno esprime il suo parere, con poche “repliche”.
In particolare riguardo le risposte di Claudio Citrini e di Mauro Cerasoli:
Il principio guida dovrebbe essere -secondo Frege - il "principio di permanenza delle proprietà formali". Dunque e' a priori diverso se si parla di interi o di reali (in particolare, è l'esponente che conta).
Qui non è molto dissimile da quello che anche tu hai sempre scritto, ma ti avevo già risposto all'inizio (attendendo invano risposta):
infinito - Inviato: mercoledì 02 aprile 2008 - 21:04 ha scritto:ivana ha scritto:Avevo già detto all'epoca che quando in matematica si vuole estendere un concetto, si usa il principio di permanenza delle proprietà formali...
Concordo, e credo che la mia definizione lo rispetti. Se no dimmi quali proprietà formali non rispetta.
Nel caso di esponenti interi, mi pare, a una rapida scorsa, la posizione $0^0$=0 farebbe decadere la proprietà an/am = $a^{n-m}$ per n=m . Le altre mi pare funzionerebbero.
È l'ennesima volta che si riporta questa assurdità: non puoi iniziare una dimostrazione con un'espressione che non ha significato, applicarci le proprietà che si auspica dovrebbe verificare se avesse significato, ottenere un'espressione e concludere che “quindi” anche tale espressione non ha significato!!!!!!!
Ma, dico, sono io che ho male interpretato o che mi sono sbagliato (prego dimostrarmelo), oppure la vostra risposta non può che essere: “beh, sì: effettivamente è assurdo e molto grave ...”?
Comunque cerco di essere ancora più chiaro: la proprietà “an/am = $a^{n-m}$ per n=m” vale ovviamente solo dove le espressioni hanno significato, quindi, in particolare solo se $a^m \ne 0$, il che si verifica se $\Leftrightarrow a \ne 0 \; \vee \; m = 0$ (Ovviamente resta vero che la funzione $y^x$ non è continua nell'origine, ma anche su questo mi sono già più volte espresso.)
Faccio notare che anche a questo avevo praticamente già risposto precedentemente:
infinito - Inviato: martedì 19 agosto 2008 - 04:15 ha scritto:... Sul link che hai postato leggo solo le solite assurdità, che io reputo particolarmente gravi.
Nella “prima” (ed unica) "dimostrazione” del tuo link leggo che:
Ma, se così fosse, potremmo dire: $\left \( \frac 1 0 \right \)^0 = \frac {1^0} {0^0} = \frac 1 1 =1$
è evidente che non puoi iniziare una dimostrazione scrivendo l'espressione priva di significato (non lo ha la base) $\left \( \frac 1 0 \right \)^0$, applicare una proprietà a questa espressione, e pi concludere che ora ha significato!
Sarebbe analogo a dire che non si può moltiplicare per 0 perché $\left \( \frac 1 0 \right \) * 0 = 0$ che è un numero reale
mentre l'operazione $\left \( \frac 1 0 \right \) * 0 = 0$ dovrebbe essere priva di significato, essendo priva di significato la scrittura $\frac 1 0$ .
La risposta di Mauro Cerasoli non è altro che un esempio di applicazione di una formula in cui il risultato è 0! e che “in pratica” dovrebbe essere 1. Non mi pare quindi che abbia alcun apporto positivo alla discussione. Mi pare che Sergio Invernizzi dia semplicemente questa risposta.