Daniela, ho il dubbio che tu all'epoca non frequentassi ancora il forum di base5...Daniela ha scritto:Anche io non ricordo la discussione a cui ti riferisci. Forse altri piu' efficienti di me...![]()
Ripropongo la domanda. In quel periodo storico era dato assolutamente per scontato, da tutti, che il cosmo esercitasse un'influenza automatica sulla natura, cosi' come oggi e' dato per scontato da tutti che se c'e' un campo elettrico c'e' anche una carica elettrica da qualche parte. Se l'Onnipotente stesso decideva di intervenire, lo faceva fermando il sole nel suo cammino. In questo framework, che cosa e' un astrologo e che cosa e' un astronomo? Che senso ha attribuire ad Agostino una distinzione che il pensiero filosofico / scientifico avra' bisogno di almeno mille anni per costruirsi? Se Agostino (fra parentesi, un genio) avesse compreso questo concetto, sarebbe stato sufficiente scriverlo - e come il resto dei suoi scritti sarebbe stato studiato a fondo e compreso a fondo dalla filosofia occidentale nel giro di pochi decenni.
Mi sembra che S. Agostino si sia espressamente riferito a coloro che “vogliono sottomettere le nostre azioni ai corpi celesti”. Anche se, come giustamente tu hai sottolineato, al tempo di S. Agostino non c’era ancora, nella mente dei suoi contemporanei, la distinzione netta tra astonomia e astrologia, di certo (o meglio, “di fatto”) c’erano, comunque, persone che seguivano strade scientifiche (già i Greci, con Ipparco e con Eudosso, hanno dato contributi all’astronomia) e altre che, invece, non seguivano un metodo scientifico…
Mi pare che S. Agostino, colto e geniale, si sia scagliato contro coloro che osservavano i movimenti celesti per predire “le cose future”…