Davvero, Massimo, penso che non abbia troppo senso continuare, perché credo che entrambi abbiamo detto tutto quello che potevamo per far capire all'altro il nostro pensiero.Massimo ha scritto:come io, anche tu ritieni opportuno che ci si accordi prima di intraprendere la 0^0=1 way.
accordi che altro non sono che la tua trattazione sul prodotto rielaborato.
una rielaborazione che consente 0^0=1 ma che è una definizione che va posta in evidenza![]()
spero che mò ce semo capiti
Ed entrambi pensiamo che sia l'altro che non capisce a sufficienza. Io so anche di non avere molto tempo a disposizione: se ne vale la pena lo dedico anche a questa discussione, altrimenti preferirei di no.
Per anni ho pensato di poter “convincere con le parole”, e di poter forzare l'altro “quanto ce n'è bisogno”, però da tanti anni, ormai, so che spesso è una mera illusione e di non averne diritto.
Quindi “mi ritiro”.
Comunque: no, la pensiamo diversamente (credo di averlo già ripetuto una trentina di volte).
Infatti io credo che 0°=1 “intrinsecamente”, senza necessità di aggiungere niente.
Invece tu pensi che sia una questione di definizione che va data “ a parte”, altrimenti l'espressione non ha significato “naturalmente” (cioè per quanto segue dalla definizione di potenza).
Se poi mi sono sbagliato: pazienza.
Questa lunga discussione mi ha fatto rivedere molto l'immagine che avevo dei “matematici”, e ormai mi sono abituato a pensare che ce ne sono diversi che hanno idee a mio parere incoerenti.
E questa scoperta mi è estremamente utile per conoscere la realtà e per dare il giusto valore alle cose, per cui io, lungi dal volerla allontanare, me la tengo cara.
A me sembra chiarissimo.Daniela ha scritto:Che cosa e' una potenza? E' una operazione la potenza? Beh forse a rigore no, non so bene come possiamo dire, forse possiamo dire che e' una relazione binaria (un sottoinsieme del prodotto cartesiano NxN su cui una certa proposizione e' vera, o se si preferisce, possiamo considerare il suo grafico, un sottoinsieme in questo caso di NxNxN) cosi' si fanno felici tutti, chi dice che 0^0 e' indeterminata e chi le attribuisce un valore. Comunque non e' una delle operazioni di monoide dei naturali se e' questo che vogliamo dire. OK beh per dirla tutta.... fin tanto che restiamo nel monoide dei naturali, forse potremmo anche fare a meno di introdurre la potenza zero-esima. Che introduciamo principalmente per consistenza per completare certe proprieta' delle potenze, visto che e' possibile fare questo in maniera "pulita".
Dalla definizione al punto 19 del solito testo «Proposta di una feconda definizione di prodotto» segue che in generale dato un monoide (A, *) (ecc.) la potenza naturale in questione è una funzione da AXN in A …, ma questo non ci interessa.
In particolare la potenza naturale in R è una funzione da RXN in R,
e per il caso di cui parlavi tu si ha proprio una operazione: la potenza naturale in N è una funzione da NXN in N, cioè un'operazione in N.
Ma perché sia effettivamente una funzione (definita) in N deve avere significato anche 0°,
oppure si può avere l'operazione in N0 (L'insieme dei naturali positivi), in cui non si definisce per nessun n né il caso n^0, né il caso 0^n.
Quindi: no, se vogliamo che sia un'operazione in N (è di per sé lo è, a meno che qualcuno non abbia la “missione” di non definire 0°) non possiamo esimersi dal definire il caso 0° (almeno nel caso in cui si sia definito 0^n oppure n^0 con un n diverso da 0).
Non capisco che cosa vuoi dire: inizialmente, naturalmente, operativamente e “concettualmente” (cioè a me pare che sia quello che anche tu stai facendo e stai proponendo) la definizione di potenza si da con esponente naturale.Daniela ha scritto:Va da se' che questo non c'entra con lo zero che non ha potenze negative (a mio modo di vedere, neanche nulle).
Quindi “non ci interessa” estenderla ai numeri non naturali (per esempio agli interi negativi). L'esponente naturale ha senso per tutti i numeri, sia naturali, sia interi, sia reali, sia complessi, …, e non evidenzia alcun problema (a meno che qualcuno non abbia la “missione” di non definire 0°).
Dici che «lo zero non ha potenze negative»: è vero, ma “sono fatti suoi”, a me non interessa più di tanto. Apre una problematica che esula dalla nostra: noi vogliamo sì anche valutare se il concetto di potenza può essere esteso anche ai non naturali (e si osserva che questo non può essere fatto senza ridurre il dominio della base, se questo era “inizialmente” N o R), ma prima dobbiamo aver ben chiaro se il concetto di potenza è dato per ogni numero naturale (e la risposta è, ovviamente, “Sì”).
Beh, se parti già da una definizione su cui non discuti, e questa è “operazione ripetuta, a partire da uno dei fattori”, allora almeno quel fattore devi averlo, e quindi se la base è zero allora qualunque prodotto deve essere zero.Daniela ha scritto:
Che cosa e' una potenza nell'ambito dei soli naturali? Di fatto e' una moltiplicazione ripetuta, null'altro, … (omissis) … l'idea di andare a definire un 0^n che assuma un valore diverso da zero fa ribrezzo
Ma questo discorso evidentemente è “di parte”, non è sufficientemente approfondito e porta a contraddizioni che ovviamente obbligano a scartare il caso 0°.
Mi sembra un “ragionamento” da scartare decisamente, anche prima di averlo “aggiustato”, perché parte in modo davvero “brutto”.
Certo, uno può chiedersi il perché di questa cosa, ma “i fatti sono fatti”, ed è naturale definire 0°=1 , come si definisce che a°=1 anche per tutti gli altri a.Daniela ha scritto: Pensaci un attimo: 0^1 = 0 pero' 0^0 nella tua definizione vale 1. Eppure 0 precede 1, nell'ordinamento completo dei naturali.
Però tutti siamo in grado di rispondere senza problemi anche a questa domanda, perché si analizza la funzione reale x^x, in cui si intuisce (o si capisce) quello che accade.
No: 1^1 = 1^2 = 1^3 = …Daniela ha scritto:Ordinamento che tutte le altre infinite coppie di naturali che vanno a unirsi mediante la potenza, invece, rispettano (anzi se entrambi i partner sono diversi da zero - l'elemento nullificante - e uno - l'elemento neutro - lo rispettano in maniera stretta, vale "strettamente maggiore" se ce n'e' almeno uno).
Cioè pur aumentando l'esponente, il valore della potenza rimane lo stesso. Invece se la base è maggiore di 1 aumentando l'esponente aumenta la potenza, anzi: più la base è grande, più aumenta la potenza.
Allora mi sembrerebbe naturale (o comunque non dovrebbe stupire molto) che se la base è addirittura minore di 1 la potenza addirittura “diminuisca” aumentando l'esponente, cosa che accade appunto con 0° = 1 e 0¹=0 .
A tutto quello che dici mi pare di avere abbondantemente risposto.Daniela ha scritto: Noi non vogliamo certo andare a toccare la struttura del monoide dei naturali, la natura di elemento neutro, di elemento nullificante, la somma e il prodotto e tutte queste cose qui (che, volendo, permetterebbero di definire cose di questo tipo) noi vogliamo restare nei naturali e quindi di autorita' andiamo a ridefinire questo singolo punto, forti del fatto che si tratta di un punto singolo e quindi..... Deve pero' essere chiaro cio' che stai facendo, che e' dichiarare come privilegiata una fra tante relazioni del tutto equivalenti, per motivi estetici tuoi, e peraltro rigettando quella "standard" che assegna a 0^0 lo status di "indeterminato" (quindi si rinuncia ad avere una funzione, e ci teniamo una relazione! un sacrificio non da poco) per mantenere il legame col prodotto, che poi, e' la ragione per cui abbiamo introdotto le potenze in questo contesto.
Ripeto che non “toccando” niente del monoide (anche non dei naturali), senza fare “scelte particolari” e senza rinunciare ad avere una funzione, noi abbiamo naturalmente la definizione di potenza naturale.
Aggiungo anceh che non sono sicuro che la relazione «"standard" ... assegna a 0^0 lo status di "indeterminato"»; magari è vero, ma non ne mai avuto la conferma “ufficiale” (o “ufficiosa” da Ivana, che bazzica l'ambiente dell'UMI “molto più di me”).
Daniela, tu parli di “algoritmo” come se le definizioni fossero solo “operative”.Daniela ha scritto: Infatti tu non hai un algoritmo per calcolare la tua relazione di potenza. La definizione standard ha il seguente algoritmo: se n>0, m^(n+1)=m * m^n e procedi per ricorsione considerando m^1=m ; se n<0, definiamo m^(-1)=1/m e ci riconduciamo al caso precedente; se n=0, m^0=m^(1-1)=m * (1/ m) =1 se m e' diverso da zero. Il caso 0^0 non puo' rientrare nell'algoritmo, sei costretto ad aggiungerlo a mano. Non puoi definirlo per ricorsione o prolungamento e simili, facci caso.... te lo impediscono le proprieta' dei naturali e degli interi (Attenzione!! Potresti procedere benissimo in insiemi estesi in cui si puo dare senso al "dividere per zero" e allora la cosa e' ben definita. Ma non puoi farlo in maniera surrettizia senza dire ai tuoi studenti cosa stai facendo davvero.)
Ma in matematica ci sono anche altre definizioni, e probabilmente la nostra non comprensione parte da qui.
Io non ho mai avuto in mente questa modalità nell'introdurre la definizione di potenza, e in generale la rifuggo proprio (in realtà l'ho considerata nel punto 26 del documento «Proposta di una feconda definizione di prodotto»).
Dici: «La definizione standard ha il seguente algoritmo: ...» ma non capisco se è “ufficiale”, oppure è quella che usi tu. Nel secondo caso in questo contesto non fa assolutamente testo, nel primo caso, semplicemente è un'informazione, ma non così importante.
Dici:
«se n>0, m^(n+1)=m * m^n e procedi per ricorsione considerando m^1=m; … ; se n=0, m^0=m^(1-1)=m * (1/ m) =1 se m e' diverso da zero», ma basta cambiarla in
«per ogni n, m^(n+1)=m * m^n e procedi per ricorsione considerando m^0=1», guadagnando in sintesi: concisione, generalità, significato e “bellezza”. Davvero, non puoi non vedere come, al confronto, la prima sia decisamente “brutta”, insostenibile, da eliminare immediatamente.
Dici:
«Il caso 0^0 non puo' rientrare nell'algoritmo, sei costretto ad aggiungerlo a mano»
Evidentemente è proprio il contrario!
E converrai che se il fatto di dover “aggiungere a mano” il caso specifico è un dato a favore di chi osteggia 0°=1, il fatto che tu debba “eliminare a mano” quel caso è un dato a favore di chi sostiene 0°=1 .
So che ci sono teoremi dimostrabili, falsificabili, non valutati e indecidibili (a suo tempo mi lessi anche le dimostrazioni di Goedel), ma non è certamente questo il caso, sia perché non si parla di un teorema, ma di una definizione, sia perché sto cercando di far comprendere come la cosa sia perfettamente chiara e naturale, quasi non meritasse neppure di discuterne.Daniela ha scritto: Ci sono molte questioni aperte in matematica e talvolta non sappiamo se la risposta e' "A" "non A" oppure "non determinata" dando vita a matematiche distinte e con lo stesso diritto ad esistere. Sarebbe certamente affascinante discutere con i tuoi studenti dell'assioma della scelta o dell'ipotesi del continuo. C'e' un librettino molto bello in italiano di Lucio Lombardo Radice che il mio insegnante aveva utilizzato quando ero al liceo e che non ha perso attualita'. Riportare poi anche solo poche righe di una posizione diametralmente opposta - per esempio il punto di vista di Cohen - penso che sia in grado di spiazzare chiunque, e fornire materiale di riflessione per decenni.
Ai i miei studenti propongo spesso (“troppo spesso”) problematiche delle natura più svariate, ma non mi illudo di poterli coinvolgere più di tanto in discussioni profonde su alcuni temi.
Per Ivana: non dico che gli studenti non sono in grado di discutere, anzj, con qualcuno c'è un confronto continuo, e spesso producono anche idee “nuove” (soprattutto per loro) e interessanti, ma che su certi temi non hanno né sufficienti conoscenze, né sufficiente esperienza.
Comunque io sono abbastanza ignorante, e non conosco affatto il librettino di cui parli.
E non sono neppure certo di aver capito il senso dell'ultima parte. Ma, ammesso di averlo capito, ti dico (dall'alto della mia presunzione) che dubito molto che questo libretto sia in grado di spiazzarmi riguardo la “ovvietà” di 0°=1 .
Fine … (spero di non dover ricominciare un altro posto così lungo …).