Poiché non riuscivo a venirne a capo (in questi giorni intendo, non ci ho lavorato per 16 anni



In queste condizioni la soluzione è abbastanza semplice.
Codice: Seleziona tutto
MANOSCRITTO RITROVATO A STONEHENGE
« Io, Maxwall Odergan III, trascrivo qui i fatti che
portarono cento dei nostri da Imrez — se così può
trascriversi, in questa lingua impronunciabile, il
nome del nostro pianeta, il quarto dal sole — in
questa regione così ricca di acque: su questo pia
neta caldo e luminoso dove speravamo che tutti i
superstiti del nostro popolo potessero emigrare e
in cui invece sopravviviamo solo in quattro, senza
speranza e prossimi alla morte. Quando riuscimmo
a costruire la prima grande astronave che poteva
condurci quassù, la scelta dell’equipaggio pose ai
maestri del Consiglio Grande e Generale spinosi
problemi di selezione. Nessuna assistenza poteva
essere fornita via radio agli esploratori e pertanto
occorreva che fossero degli eccellenti matematici e
che fossero guidati dal migliore fra loro. Io scrivo
in questa lingua rozza che ho imparato qui dagli
indigeni sperando che i loro posteri possano gio
varsi del mio racconto. Ma si riuscirà mai, in
questo pianeta selvaggio, a scoprire il semplice
concetto di calcolo matematico? Le pietre che ab
biamo eretto in circolo, spronando con la frusta
questi bestioni che ogni momento si inginocchiava
no ad adorarci, dovrebbero servire di indicazione
ai nostri compagni della seconda spedizione che
peraltro quasi certamente non avverrà mai. Ma
torniamo alla nostra vicenda. Fra tutti i candidati
ne furono scelti alla fine due, in lizza per il grado
di Padre Conservatore, che è quello che i selvaggi
di qui chiamerebbero capo. Nella cupola del con
siglio, davanti a un gruppo di osservatori attenti,
ai due fu posto il quesito: “Esistono tre numeri
interi diversi fra loro il cui prodotto è uguale a
900: chiamiamo A il numero più grande, C il
numero più piccolo, B il numero intermedio. A
uno dei due concorrenti viene dato un numero che
è la somma del primo con uno degli altri due,
cioè A + B o A + C, senza specificare quale delle
due somme rappresenti. All’altro candidato viene
dato il numero B. Si richiede quali sono i tre nume
r i ”. I presenti raccontarono che il candidato desi
gnato dalla sorte a rispondere per primo (si trat
tava di Wadzru, un giovanotto molto promettente)
rispose “non s o ”; poi il turno toccò a Zaxre (una
femmina stupenda) che rispose anch’essa “non s o ”;
toccò nuovamente a Wadzru che rispose “non s o ”;
poi alla ragazza che replicò “non s o ” e così via
per un certo numero di volte, finché improvvisa
mente Wadzru afferrò la penna e cominciò a trac
ciare la risposta. Dall’altra parte del tavolo Zaxre,
vedendolo scrivere, diede in un’esclamazione di
giubilo e prontamente impugnò la penna scrivendo
i tre numeri. La giuria a questo punto era in
grave imbarazzo: Wadzru aveva, è vero, risposto
per primo, ma solo perché il turno toccava a lui;
Zaxre aveva anch’essa risposto quando le toccava
rispondere, senza perdere il turno. In quel mo
mento entrò nell’aula un giovane matematico che
il presidente del Consiglio Grande e Generale ono
rava della sua stima. Vistolo comparire, il presiden
te lo chiamò a sé con un cenno e gli espose il proble
ma, esattamente come io l’ho trascritto. Il giovane
si raccolse in meditazione per pochi grosz e poi
disse: “Se il problema, o Maestro, mi è stato enun
ciato correttamente, i due candidati hanno dato la
risposta esatta al quarto passaggio, cioè quando a
ciascuno di loro toccava il quarto turno di risposta.
10 sono in grado a questo punto di dirti i tre nu
meri richiesti dal problema. Esistono tuttavia due
diverse eventualità: se il primo a rispondere è
stato il candidato a cui è stato fornito il numero
che rappresenta la somma di A + B o A-f-C oppu
re se il primo a rispondere è stato quello che co
nosceva soltanto il numero B. A ognuna di queste
due eventualità corrisponde una diversa soluzione”.
11 presidente del Consiglio Grande e Generale co
municò la risposta ai suoi colleghi e il giovane
matematico, che era entrato per puro caso nell’au
la, ebbe il comando della spedizione. Quell’uomo so
no io, Maxwall Odergan III, e i numeri sono... »
Qui c’è una grossa lacuna nel manoscrito di Sto-
nehenge, che poi continua con la prolissa e fa sti
diosa narrazione della spedizione interplanetaria
Marte-Terra e con una pignolesca descrizione del
l’Europa all’epoca dello sbarco marziano, che omet
tiamo per non annoiare i nostri lettori.
Quello che veramente c’interessa conoscere è il noc
ciolo del quesito: quali erano i tre numeri nelle due
diverse eventualità?