Cari amici, non riesco a figurarmi mentalmente il rivoltamento di un toro bucato attraverso il buco sulla sua superficie.
Però ho costruito un modello cilindrico che è più facile da gestire e anche da rivoltare.
Per generare il toro basta piegare il tubo e saldarlo alle estremità.
Sono partito da un foglio di carta sottile e ho disegnato una riga rossa su un lato del foglio e una riga blu perpendicolare a quella rossa, sull'altro lato del foglio.
Le due righe, quindi non hanno punti in comune.
Le due foto illustrano la situazione descritta da Zerinf.

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Figura 1
Nella figura 1, ho piegato il foglio a cilindro in modo che la linea rossa formi un anello sulla superficie esterna.
In questo caso, la linea blu è INTERNA all'anello rosso. (Nel senso che è infilata nell'anello)
Se piego il cilindro e formo un toro, allora la linea blu forma un anello che è CONCATENATO con l'anello rosso.

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Figura 2
Nella figura 2, ho piegato il foglio a cilindro in modo che la linea rossa formi un anello sulla superficie interna. Ciò equivale a rivoltare il toro della figura precedente.
In questo caso, la linea blu è ESTERNA all'anello rosso.
Se piego il cilindro e formo un toro, allora la linea blu forma un anello che è SEPARATO dall'anello rosso.
Dov'è l'inghippo?
Secondo me sta nel fatto che il toro geometrico ha una superficie unica. I due anelli disegnati su un toro sono due linee che si intersecano in un punto. Non possono stare una sopra e l'altra sotto.
Invece nell'esempio con la carta o con il calzino, le due linee (o fili) sono su due piani diversi e paralleli e quindi non hanno punti in comune.
Il problema si sposta quindi su due tori, uno interno all'altro: copertone e camera d'aria.
Oppure due calzini.
Quando fa molto freddo vi mettete i calzini doppi?
Cosa succede rivoltando un calzino doppio?
Pace e bene a tutti.
Gianfranco