coraggio e fantasia

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delfo52
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coraggio e fantasia

Messaggio da delfo52 »

Nel 1962 Arthur C.Clarke, l’autore di 2001-odissea nello spazio, scrittore ma anche scienziato, pubblicò un delizioso libro “Le nuove frontiere del possibile” in cui cercò di anticipare invenzioni e scoperte, nei decenni a venire.
A parte l’interesse nel controllare e verificare quanto di quel che vi è descritto si sia avverato e quanto no, molto interessante è la parte introduttiva in cui affronta, anche retrospettivamente il perché di tante profezie fallite e fallaci.
Nel fare questo tipo di pre-visioni, egli argomenta, si rischia di andare incontro a due tipi di errori, che identifica come “cedimento della fantasia” e “cedimento del coraggio”.
Tipico esempio del secondo tipo è quello di chi, agli albori della illuminazione elettrica, ritenne possibile che tale servizio potesse riguardare solo luoghi importanti, di interesse pubblico, mentre fosse impensabile una distribuzione capillare nelle singole case e nei singoli appartamenti. Lo stesso fu con il gas, con l’automobile (prima della Ford modelloT) e così via.
Negli anni più recenti, mi sembra interessante il caso degli schermi e dei televisori “piatti”.
In linea teorica se ne cominciò a parlare, mi sembra, all’inizio degli anni ’80. Di fronte a apparecchi televisivi e monitor a tubo catodico, il cui ingombro in profondità rendeva poco agevole la costruzione di apparecchi oltre i 23-25 pollici, era abbastanza facile immaginare che sarebbe stato bello se fosse stato possibile risolvere il problema. Ed era anche abbastanza facile prevedere che fosse solo questione di tempo. In sostanza, era ovvia la direzione verso cui andare; la soluzione tecnica era in un certo senso inevitabile. Chi riteneva la cosa “impossibile” mancava di coraggio.
Ma ci sono situazioni di un tipo del tutto differente, in cui uno sviluppo, anche importante, avviene in modo quasi magico, imprevedibile; non considero tali molti progressi nel mondo informatico, per quanto spettacolari. La potenza dei motori di ricerca di google è impressionante, al limite del fastidio: riuscire a scandagliare miliardi di pagine e documenti alla ricerca di quelli che vogliamo, in un decimo di secondo, o forse meno, è tutto sommato una questione di forza: la macchina fa, mooooolto più in fretta, quel che un esercito di uomini farebbe in tempi enormemente più lunghi. Ma è solo una questione quantitativa, come nel caso di una gru più robusta delle precedenti, in grado di sollevare un carico maggiore; ma che resta pur sempre una gru, basata su una leva di Archimede. Semmai, c’è da stupirsi di più per quegli algoritmi, sempre nascosti in google, che capiscono dove abbiamo sbagliato a digitare una parola, ed eseguono la ricerca corretta, nonostante il nostro errore. Ad una cosa del genere, si poteva anche non arrivare mai. Se a qualcuno non fosse venuta una folle idea. Ma occorreva anche che questa idea non venisse presa per impossibile; e qui a mancare sarebbe stata la fantasia.
L’esempio più eclatante di questo genere di invenzioni-che-avrebbero-potuto-non-essere-mai-inventate è quel sistema , ormai considerato facile e ovvio, per cui toccando il minischermo del telefonino con due dita e allargandole, si ingrandisce l’immagine.
Se ci si pensa, non è affatto intuitivo; si potevano affrontare altre strade per ottenere una simile miglior visibilità; oppure si poteva farne anche senza.
La parte affascinante di queste storie è che, mentre negli esempi del primo tipo, spesso il merito delle invenzioni è da dividere tra decine, o centinaia di ingegneri e tecnici, responsabili del progredire lento e inarrestabile (?) della tecnologia, nel caso dell’ingrandimento touch-screen, forse è possibile risalire al singolo vero momento e al singolo vero genio inventore. Che, a mio parere, non è chi ha brevettato un qualche transistor o chip, o qualche software sofisticatissimo, ma chi ha pensato che sarebbe stato bello e utile un “giochino” del genere, e non si è scoraggiato di fronte al fatto che non esistesse nulla di simile.
Enrico

Pasquale
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Pasquale »

Si è vero, è proprio come tu dici; aggiungerei, azzardando, che non v'è cosa pensata, o immaginata, che prima o poi non si realizzi. Ad esempio, mi piacerebbe di vedere realizzato il teletrasporto della nave spaziale Enterprise, quella di Star Trek, oppure una di quelle finestre spazio-temporali che ti portano su altri mondi lontanissimi, o una macchina del tempo, ma forse occorrerà qualche millennio e quindi non potrò vederlo (comunque qualche film già l'ho visto ed in fondo posso anche accontentarmi).
A proposito di macchina del tempo, mi pare di intuire che sarebbe possibile fare un salto nel futuro, ma sarei curioso di sapere se (teoricamente), secondo voi, sarebbe possibile andare a ritroso nel tempo, la qual cosa mi appare più difficile anche da pensare.
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Gianfranco
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Gianfranco »

Grazie Enrico per questo bellissimo post e grazie Pasquale per la risposta.
Sono appassionato di Star Trek. Ho visto praticamente tutte le serie e in questo periodo sto ripassando la serie prequel, con il capitano Jonathan Archer. Trovo che sia la migliore, anche se il teletrasporto è solo agli inizi.
Avrei trovato molte applicazioni per il teletrasporto, per quando lo inventeranno.
Poiché sono ignorante di fisica quantistica, lo immagino così.
Un computer memorizza un oggetto, che può essere anche un corpo umano: tutti gli atomi, uno per uno e le loro posizioni nello spazio.
Il sistema di teletrasporto usa un computer che distingue gli atomi dell'oggetto agganciato dagli atomi degli altri oggetti, solidi, liquidi e gas.
Il teletrasporto quindi "dissolve (converte in energia?)" gli atomi agganciati e li "ricostruisce (converte l'energia in materia?)", assieme a tutte le loro relazioni, da un'altra parte, usando le informazioni memorizzate nel computer.
Probabilmente gli atomi non sono gli stessi ma le loro relazioni sì.
Per trasformare energia in materia occorre per l'appunto molta energia, ma l'Enterprise ne ha da vendere!
Perciò il teletrasporto può avere moltissime applicazioni utili per l'umanità.

1) Per esempio, fare le pulizie di casa. Teletrasporto polvere, macchie di sugo, micropolveri, acari, etc. nel cestino della spazzatura, o meglio, direttamente nella discarica più vicina. Vi siete mai chiesti chi pulisce l'Enterprise? In nessuna puntata si è visto qualcuno che puliva o che faceva il letto. E così sarebbe risolto anche il problema di Napoli!

2) Ovviamente fare da mangiare. Qui non sarebbe un teletrasporto ma una sintesi di schemi precedentemente memorizzati.

3) Tenere in stasi una persona malata in attesa della cura.

4) Sradicare definitivamente l'herpes labiale, questo dannato virus che si annida nelle cellule nervose. Praticamente si aggancia una persona e si teletrasportano TUTTI E SOLI i suoi atomi, NON quelli dei virus.

5) Allo stesso modo curare tutte le malattie virali e batteriche.

Purtroppo serve davvero molta energia: $E=mc^2$
Per teletrasportare 80 kg di materia servono...

$7,2 \cdot 10^{18}$ joule ovvero $7,2$ Ejoule (exa-joule) di energia.

Se non erro, però, nei telefilm ho sentito parlare soltanto di terajoule.

Buona notte.

Gianfranco
Pace e bene a tutti.
Gianfranco

infinito
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da infinito »

Non ho capito molto (per me, a differenza di Pasquale, questa idea è “campata in aria”, come dire: «non ho fantasia»), ma per quanto riguarda l'energia necessaria per la “ricostruzione” potrebbe forse essere utilizzata quella del “dissolvimento”.

Ma con il concetto non mi piace, perché, con quello che ho capito che dite, potremmo ricostruire anche non una sola “copia”, ma più d'una: vi immaginate il primo ministro che, appunto, fa il presidente del Consiglio, il presidente della camera. il presidente del senato, il ministro dell'economia, della Pubblica Istruzione, …?
L'unico vantaggio sarebbe che forse non potrebbero sussistere in ruoli subalterni, per cui …
[

Andare nel futuro:
A me riesce: mi metto lì e aspetto …

Teletrasporto:
se significa “trasporto a distanza” basta un treno, o, al limite, una bicicletta.
Ma c'è anche un mezzo velocissimo (dall'altra parte della Terra in meno di 40 minuti): con due link ci si arriva https://www.base5forum.it/viewtopic.php? ... t=gruviera
Gaspero

Pasquale
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Pasquale »

Gaspero, il nostro era un gioco ed il teletrasporto attraverso il centro della terra, a causa dell'oscillazione, è possibile solo se ci si aggrappa ad un oggetto volante che aspetta dall'altra parte.....indovina quale? L'Enterprise, ove è possibile effettuare il vero teletrasporto; oggi non possiamo capirlo, ma nel 3000 sarà all'ordine del giorno. :mrgreen:
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infinito
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da infinito »

Nel 3000?? Se non affrontiamo (almeno un po') il problema dello sviluppo sostenibile, non sarà possibile arrivare non solo dall'altra parte del centro della Terra, ma dall'altra parte di questo secolo!!
Gaspero

Pasquale
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Pasquale »

Ah, va bene...questo è tutto un altro discorso che si ci porta poco lontano, perché l'alternativa all'enterprise sarà il carretto con l'asinello, per i più ricchi; per gli altri, a piedi.
Non penso che possa esservi altro futuro, vicino o lontano che sia, salvo che non si addivenga al teletrasporto ad energia solare, o che non si impari a volare, agitando le braccia.
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Daniela
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Daniela »

Grazie Enrico di aver condiviso con noi le tue sempre preziose riflessioni.
Sono certa che al teletrasporto si arrivera', non domattina ma neanche dovremo aspettare secoli. La tecnologia cambiera' fin da subito la nostra qualita' della vita: come gia' avete scritto e come sostengo da anni, una macchina che trasporta 10g di materia alla volta, e' letale per gli esseri viventi, ha un 70% di errore nella ricostruzione molecolare e una incertezza spaziotemporale di 10^9m (quasi tre volte la distanza terra-luna) e' tuttavia preziosissima: provate un po' a pensare che succede se la installiamo allo scarico dell'<inserire denominazione dell'impianto industriale piu' inquinante della zona del'interlocutore per impressionarlo meglio> naturalmente puntando le coordinate d'arrivo al centro del sole. Certo la mia battuta faceva molto piu' effetto quando ancora c'era la manifattura in paesi come l'italia o gli usa, ma insieme alla produzione industriale s'e' delocalizzata anche la scienza, quindi c'e' poco da spiegare, e i colleghi lo sanno gia' :-)
Naturalmente non sara' la meccanica dei quanti a fornirci le equazioni giuste in quanto le teorie di campo sono per definizione locali, dovremo invece studiare fenomeni fisici non locali come i buchi neri, dove, non a caso, la gravita' e' tutt'altro che trascurabile. Le teorie di stringa non forniscono previsioni falsificabili e questo potrebbe essere intrinseco alla teoria (tutti gli esempi finora ideati avrebbero bisogno di energie ben superiori a quella totale dell'universo; d'altronde la costruzione stessa delle teorie di stringa prevede energie infinite per far convergere le serie) ma l'enorme successo di questo approccio ci suggerisce che siamo inciampati in qualcosa di molto significativo e di fondamentale. Credo che nei prossimi anni vedremo sviluppi interessanti.
A Gaspero domando che fine hanno fatto le previsioni del Club di Roma e in particolare quelle del 72-73. Naturalmente oggi ci fanno sorridere, ma trent' anni fa, come sono certa tanti di noi ricorderanno, venivano prese MOLTO sul serio. E ve li ricordate i "paesi in via di sottosviluppo" oggi potenze industriali? Evidentemente esiste un profondo errore in questa tipologia di previsioni: si da' per scontato che la stupidita' sia costante o in aumento, ma per fortuna, e nonostante certe trasmissioni TV ce lo facciano sospettare, non e' questo il caso. Inoltre un aumento della popolazione mondiale corrisponde a un aumento esponenziale di potenziali idee che cambiano il mondo. Che i combustibili fossili si esauriscano nel 2030 o quant'altro e' scarsamente rilevante, in quanto la loro funzione e' solamente temporanea, e prima che si esauriscano avremo senza dubbio trovato alternative: gia' oggi, volendo, potremmo ricorrere al nucleare, che anch'esso non e' illimitato (si parla di circa 80 anni prima che i costi inizino a salire) - ma e', credo, evidente a chiunque abbia coraggio speranza e fantasia, che fra 80 anni e anzi credo ben prima, il nucleare non soltanto sara' una tecnologia matura e affidabilissima, ma sara' obsoleto come i biplani, le carrozze a cavalli e le candele steariche. O forse, come le lampade di sicurezza ad acetilene, raggiungera' l'obsolescenza senza aver completato il proprio ciclo industriale, perche' tecnologie molto migliori diventeranno disponibili prima. Nessuno di noi ragiona nel lungo termine, in famiglia coi propri figli o anche nel gestire un'azienda, spilorciando su ogni centesimo con l'obiettivo di preservarli in vista del futuro, ma viceversa le risorse vengono investite, cioe' spese, per costruire un futuro migliore del presente. Ci sono tante cose che non vanno, ma sono profondamente convinta che la strada per risolverle poggia sui due pilastri da Enrico indicati: il lavoro infaticabile e coraggioso e l'attesa satura di speranza dove meglio scocca la scintilla della fantasia. Che ne pensate?
Daniela
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Pasquale
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Re: coraggio e fantasia

Messaggio da Pasquale »

Le tue ottimistiche previsioni fanno bene sperare e chissà che non si riesca a smaltire l'immondizia di Napoli con il teletrasporto proprio sul sole, utilizzato come inceneritore non inquinante (poco importa se all'arrivo l'immondizia non venga ricostruita bene del tutto...occorrono idee nuove). :D
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