I due oceani

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Pasquale
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I due oceani

Messaggio da Pasquale »

Non ricordo se questo argomento è stato già discusso:

fra l'Oceano Atlantico ed il Pacifico esiste un dislivello e non riesco a capire come sia possibile; qualcuno ne sa qualcosa?
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infinito
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Re: I due oceani

Messaggio da infinito »

Poco e male.
Comunque:

- mi immagino/credo che i venti "in media" soffino da ovest verso est (infatti "tante storie per andare a scoprire l'America, e solo poche righe per dire che poi ritornarono" e Lindbergh volò dall'America all'Europa, e non il viceversa).

- direi che se il vento soffia sulla superficie del mare spinge quest'ultimo dalla sua parte, creando non un dislivello, ma un gradiente (o qualcosa di simile), che genera un dislivello in funzione della lunghezza della superficie interessata, un po' come avviene a Venezia, che si trova in fondo (o in cima) all'Adriatico, e quindi là il livello del mare si alza e si abbassa di un'altezza legata alla lunghezza dell'Adriatico.

- poiché L'Oceano Atlantico è "larghino" il dislivello con la linea che si avrebbe sulla costa dell'America Centrale con il mare a riposo (l'altezza media dei mari mondiali) potrebbe essere considerevole (è più alto il livello effettivo dell'Atlantico).

- analogamente l'Oceano Pacifico (che è ancora più largo) dovrebbe avere un dislivello maggiore, ma in negativo.

-credo che quindi il dislivello corrisponda a quello che si avrebbe con un unico oceano largo la somma della larghezza dei due di sopra (rispetto alla linea media).



C'è qualcosa di vero?
È convincente?

A voialtri l'ardua sentenza.
Gaspero

Pasquale
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Re: I due oceani

Messaggio da Pasquale »

Non so, mi pare di ricordare che i venti, quelli di un certo rilievo, come gli Alisei, abbiano una direzione nell'emisfero Nord ed un'altra in quello Sud, tendendo però effettivamente verso Ovest.
La differenza di quota fra i due mari dovrebbe aggirarsi sui 27 metri e non riesco a valutare se siano tanto o poco.
Non so nemmeno se il dislivello riguardi solo la zona di Panama o se sia esteso a tutta la lunghezza delle due Americhe: comunque, poiché a Nord e a Sud c'è collegamento fra i due oceani, il principio dei vasi comunicanti non dovrebbe annullare il fenomeno, quale ne sia la causa?
Non mi pare che ci siano delle variazioni nel dislivello, che sarebbe costante.
Se la terra non fosse sferica o quasi, ovvero, se la si pensasse come due semisfere affacciate, di cui una di diametro leggermente maggiore, sarebbe giustificabile il fenomeno? I vasi comunicanti però dovrebbero egualmente svolgere la loro funzione, credo.
E se la causa fosse da ricercare nella rotazione terrestre e nella diversa densità di acqua e terra? Perché lo stesso fenomeno non è stato rilevato sulle coste dell'Africa? Boh!
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infinito
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Re: I due oceani

Messaggio da infinito »

Pasquale, credo che il tuo errore consista semplicemente nel ragionare solo con la "fluidostatica" e non con la "fluidodinamica".


Per chiarirti con un esempio "esagerato":
Tu sai che i fiumi sgorgano in montagna, e che "generalmente" sgorgano ad un'altezza maggiore di quella del mare.
Ma come è possibile, se per il principio dei vasi comunicanti tutti i punti della superficie libera del corso d'acqua devono essere allo stesso livello?
Ovviamente il sistema è "dinamico".
Infatti se si smette di fornire acqua dalla sorgente e si aspetta che il tutto vada in equilibrio, alla fine si otterrà una situazione in cui è vero che tutti i punti della superficie libera del "corso d'acqua" (di quello che ne resterebbe) saranno allo stesso livello.


Così è per gli oceani: i venti generano un gradiente, agendo sulla superficie degli oceani, così "dal sotto" la differenza di pressione genera delle correnti che tendono a portare tutta la superficie ad una equipotenziale.
Se si fermasse l'azione del vento (e tutte le altre, per esempio quella delle correnti sottomarine dovute alle differenze di temperatura del fondo marino, oppure quella delle forze di marea di Sole e Luna) si arriverebbe ad una situazione di equilibrio statico (ovvio, altrimenti si avrebbe una dissipazione di energia che non potrebbe sussistere) che corrisponderebbe (per definizione) alla superficie equipotenziale detta sopra.
Non so nemmeno se il dislivello riguardi solo la zona di Panama o se sia esteso a tutta la lunghezza delle due Americhe: comunque, poiché a Nord e a Sud c'è collegamento fra i due oceani, il principio dei vasi comunicanti non dovrebbe annullare il fenomeno, quale ne sia la causa?
Quindi, "a buon senso" un significativo dislivello dovrebbe esserci lungo "quasi" tutta la costa "verticale" delle Americhe, in aggiunta al fenomeno della corrente che tale dislivello genera. Penso quindi che tale corrente sia praticamente crescente con la distanza dall'equatore (anzi, da un parallelo un po' più a nord di questo), andando fino alla terra del fuoco, e che a Capo Horn ci debbano essere grandi correnti marine da est a ovest.
Ma, ripeto: tutto questo me lo immagino io, perché di dati "ufficiali" ne conosco davvero pochi.
Non so, mi pare di ricordare che i venti, quelli di un certo rilievo, come gli Alisei, abbiano una direzione nell'emisfero Nord ed un'altra in quello Sud, tendendo però effettivamente verso Ovest.
Più che di "direzione diversa" dei venti, parlerei di "direzione diversa di rotazione" dei venti, che però non incide sulla direzione di cui si parlava finora.


Non so se sono stato più convincete.

Se qualcuno ha altre idee o informazioni può aiutarci a chiarire meglio le nostre.
Gaspero

delfo52
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Re: I due oceani

Messaggio da delfo52 »

a naso, avevo sempre pensato che, delle varie forze coinvolte, quelle di maggior peso dovessero essere le maree..
se il pianeta TRerra fosse privo di terre emerse e coperto da un solo oceano, la superficie di questo, a causa delle maree (per semplicità, pensiamo solo a quella lunare, sarebbe tendenzialmente ovoidale (ellisse?) con l'asse maggiore che ruoterebbe "inseguendo la luna....
Tutto ciò non in modo "perfetto" come in una simulazione teorica, ma con un certo "ritardo" dovuto, immagino, all'inerzia propria della massa coinvolta.
Se poi inseriamo ostacoli come le terre emerse, ecco che le cose si complicano. La geometria delle coste è alla base della grande differenza di escursione delle maree nel Mediterraneo, e, ad esempio, in Irlanda o nel New England....
Enrico

Pasquale
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Re: I due oceani

Messaggio da Pasquale »

Si Gaspero, non intendevo, nè intendo contestare nulla delle tue ipotesi, ma esprimevo solo degli interrogativi: l'unica cosa che vorrei precisare è che tutte le cause da te elencate devono presumere una loro costanza dimensionale e nel tempo; anche per questo mi sentivo di prendere in considerazione la rotazione terrestre, come causa concomitante.
Immagino che tutta l'America nella sua lunghezza, trasportata nella rotazione, si comporti come un grande spazzolone che spinge l'Atlantico; in quest'azione, nella parte di contatto, l'acqua tenderebbe a salire, considerata l'azione della stessa nel senso inverso, sia in senso relativo, sia per le ragioni da te esposte.
In sostanza, se spingo una bacinella riempita fino all'orlo in una certa direzione, con una data forza ed una talaltra velocità, penso proprio di vedere l'acqua fuoriuscire dalla parte opposta alla direzione del movimento.
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Re: I due oceani

Messaggio da infinito »

Pasquale ha scritto:...In sostanza, se spingo una bacinella riempita fino all'orlo in una certa direzione, con una data forza ed una talaltra velocità, penso proprio di vedere l'acqua fuoriuscire dalla parte opposta alla direzione del movimento.
Solo una cosa velocissima (sono di corsa):
un conto è "far accelerare la bacinella", un altro affatto diverso è muoverla a velocità costante ...
Gaspero

Pasquale
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Re: I due oceani

Messaggio da Pasquale »

!!... giusto
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antonio
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Re: I due oceani

Messaggio da antonio »

Ho cercato un po' online su questo argomento, molto interessante, e ho trovato quanto segue (riporto il link).
http://www.vialattea.net/esperti/php/ri ... p?num=7724" target="_blank

Ciao.
Antonio
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