S. Giuseppe
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gentilissimo sig. Peppe, mi sento di consigliarti questo saggio che, sebbene sia un po' tecnico, consente di capire qual era la percezione del tempo in epoche passate (alle quali risale la bella usanza di festeggiare l'onomastico)
http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catal ... 3969&ed=87
P.S.: se non sono stato abbastanza chiaro, io so perché e vi ho posto un quesitino (con un po' di spocchia)
http://www.einaudi.it/einaudi/ita/catal ... 3969&ed=87
P.S.: se non sono stato abbastanza chiaro, io so perché e vi ho posto un quesitino (con un po' di spocchia)
il panurgo
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Va meglio "Mio caro, mio ottimo peppe"?
I miei preamboli vogliono sempre essere scherzosi e quindi devono essere un po' imbarazzanti (se no, che scherzo è).
Ai giovani che rimarcano il vano mulinar delle calende rispondo: "Io, fin qui, sono arrivato: vediamo se ce la fai anche tu!". E ti posso assicurare che, qui dove lavoro, per contare i più vecchi di me una mano non basta ma due sì.
I miei preamboli vogliono sempre essere scherzosi e quindi devono essere un po' imbarazzanti (se no, che scherzo è).
Ai giovani che rimarcano il vano mulinar delle calende rispondo: "Io, fin qui, sono arrivato: vediamo se ce la fai anche tu!". E ti posso assicurare che, qui dove lavoro, per contare i più vecchi di me una mano non basta ma due sì.
il panurgo
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Caro panurgo,rileggendo a pancia piena il mi intervento,mi rendo conto che sono stato frainteso,e ti chiedo scusa per questo.
La citazione relativa al significato del nome GUIDO,voleva essere un sincero omaggio alla tua indiscussa bravura,che ho avuto modo di apprezzare nel corso dei tuoi numerosi interventi in questo forum.
Tutto qui.Nessun doppio senso,allusione e men che meno ironia,che sarebbe stata del tutto fuori luogo.
Non lo so se sono un "ottimo" soggetto...ma sulla mia,(nonostante l'età...) ingenuità non ho dubbi.
A volte lo sono,forse perché,per citare il Manzoni che a sua volta ha copiato da San Paolo...
Ominia munda mundis
Senza voler,ovviamente e a scanso d'equivoci,con questo ,avere la pretesa di passare per un puro,ma casomai per un ingenuo,magari ...
...un ingenuo genuino / che di nome fa peppino
E che ,in ogni caso e in barba all'anagramma...,genuino o meno, sempre ingenuo rimane.
Per quel che riguarda la scherzosità,mi trovi pienamente d'accordo perché:
[...]
Meglio è di riso che di pianto scrivere,
Ché il riso l'uom dall'animal distingue
[...]
Giuro che invidio la schiera dei colleghi anziani che ti circondano sul lavoro.
La citazione relativa al significato del nome GUIDO,voleva essere un sincero omaggio alla tua indiscussa bravura,che ho avuto modo di apprezzare nel corso dei tuoi numerosi interventi in questo forum.
Tutto qui.Nessun doppio senso,allusione e men che meno ironia,che sarebbe stata del tutto fuori luogo.
Non lo so se sono un "ottimo" soggetto...ma sulla mia,(nonostante l'età...) ingenuità non ho dubbi.
A volte lo sono,forse perché,per citare il Manzoni che a sua volta ha copiato da San Paolo...
Ominia munda mundis
Senza voler,ovviamente e a scanso d'equivoci,con questo ,avere la pretesa di passare per un puro,ma casomai per un ingenuo,magari ...
...un ingenuo genuino / che di nome fa peppino
E che ,in ogni caso e in barba all'anagramma...,genuino o meno, sempre ingenuo rimane.
Per quel che riguarda la scherzosità,mi trovi pienamente d'accordo perché:
[...]
Meglio è di riso che di pianto scrivere,
Ché il riso l'uom dall'animal distingue
[...]
Giuro che invidio la schiera dei colleghi anziani che ti circondano sul lavoro.
Ultima modifica di peppe il gio mar 23, 2006 8:52 pm, modificato 3 volte in totale.
Peppe
Si legge nel link indicato da Pan "vita quotidiana e mentalità collettiva": aggiungerei "identità di un popolo"...... e che sia bene o male, che piaccia o dispiaccia, è un'altra storia, ma io ricordo che i nonni (gente meridionale del secondo ottocento), nonostante quello che avevano subìto loro ed i loro padri (secondo i racconti che ascoltavo da piccolo e secondo una doverosa rilettura della storia d'Italia), erano gente di scarsa cultura (non tanto per quei tempi), ma di grandissima saggezza; sapevano educare i figli, sapevano rispettare il prossimo ed erano rispettati e non erano lamentosi, nonostante i limitati mezzi, mostrando una loro dignità e potendosi permettere di camminare a testa alta; amavano la famiglia, rispettavano le leggi civili, non facevano carognate, non erano pusillanimi, rispettavano la parola data, non rubavano, rispettavano la donna d'altri, non ammazzavano, consegnavano le cose smarrite, non si drogavano, vivevano in pace con gli altri e con se stessi, etc., etc, etc.; insomma erano quello che vorrei fossero i nostri figli e i nostri nipoti.
Posso affermare di aver trascorso un'infanzia felice, grazie a questa gente (perché non parlo solo dei miei nonni) ed oggi invece, basta che mi rigiro intorno, debbo solo incazzarmi.
Quella si era una vera cultura e se poi il 13 giugno era S. Antonio, poco male....certo non si andava o non si veniva mandati in giro a mettere bombe fra la gente e si sapeva lo stesso che era il 13 giugno.
Posso affermare di aver trascorso un'infanzia felice, grazie a questa gente (perché non parlo solo dei miei nonni) ed oggi invece, basta che mi rigiro intorno, debbo solo incazzarmi.
Quella si era una vera cultura e se poi il 13 giugno era S. Antonio, poco male....certo non si andava o non si veniva mandati in giro a mettere bombe fra la gente e si sapeva lo stesso che era il 13 giugno.
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$\text { }$ciao ciao
E' la somma che fa il totale (Totò)
$\text { }$ciao ciao
E' la somma che fa il totale (Totò)
Ringrazio Enrico e tutti gli altri per i link forniti,ma il catalogo Santi e Beati mi sorprende:esistono nientemeno che173 s.Giovanni,tutti con un regolare giorno di festeggiamenti!Rincara la dose il link di Digilander segnalato da peppe:
"Dall'ebraico Jòhànàn "dono del Signore", nome veniva dato al nascituro lungamente atteso e arrivato quando le speranze erano perdute. Ci sono moltissimi Santi (circa 300) con questo nome, tradizionalmente si festeggia il 24 giugno in memoria della nascita di S. Giovanni " il Battista", chiamato così per aver battezzato Gesù. La morte viene ricordata il 29 agosto. Patrono di Firenze, Genova, Imperia, Torino, Ragusa, dei maniscalchi, ragionieri, albergatori, musicisti, sarti. Si invoca contro la grandine, l'epilessia, gli spasmi. Ricordiamo anche S. Giovanni Bosco morto a Torino nel 1888 fondatore dell'Ordine dei Padri Salesiani, patrono degli educatori, editori, scolari."
Meno male che l'onomastico effettivo é solo il 29 agosto,o non lascerei posto agli altri nomi sul calendario...i Giovanni per giunta sembrano essere protettori di mezza Italia(ma cosa avranno fatto questi santi,magari vissuti nel Medioevo o in epoche ancor più lontane-perchè checché ne dica il sito tutti quei patronati e protezioni non sono attribuite tutte al Battista-,per diventare protettori di ragionieri,albergatori e sarti?).Si vede che Giovanni é un nome in odore di santità(e qui sfatiamo un'altra leggenda dura a morire,ché io di santo ho poco nulla).
Quanto al mio nome,in origine doveva essere -udite,udite!-proprio Giuseppe,o Peppe che dir si voglia,ossia il nome del mio nonno paterno,ma per evitare omonimie si decise di cambiarlo in qualcosa di simile...e cosi si ripiegò su un più giovanile Giovanni.Anche a me sarebbe piaciuto conoscere quel grande individuo(perlomeno stando ai racconti dei miei genitori su di lui) che fu mio nonno Giuseppe Mottola...ahimé,potrò solo vederlo in fotografia.
Beh,scusatemi per l'intrusione.
Solitisaluti e appresto.
Giovanni Angelide(il patronimico dà sempre un tocco di classe) Mottola
"Dall'ebraico Jòhànàn "dono del Signore", nome veniva dato al nascituro lungamente atteso e arrivato quando le speranze erano perdute. Ci sono moltissimi Santi (circa 300) con questo nome, tradizionalmente si festeggia il 24 giugno in memoria della nascita di S. Giovanni " il Battista", chiamato così per aver battezzato Gesù. La morte viene ricordata il 29 agosto. Patrono di Firenze, Genova, Imperia, Torino, Ragusa, dei maniscalchi, ragionieri, albergatori, musicisti, sarti. Si invoca contro la grandine, l'epilessia, gli spasmi. Ricordiamo anche S. Giovanni Bosco morto a Torino nel 1888 fondatore dell'Ordine dei Padri Salesiani, patrono degli educatori, editori, scolari."
Meno male che l'onomastico effettivo é solo il 29 agosto,o non lascerei posto agli altri nomi sul calendario...i Giovanni per giunta sembrano essere protettori di mezza Italia(ma cosa avranno fatto questi santi,magari vissuti nel Medioevo o in epoche ancor più lontane-perchè checché ne dica il sito tutti quei patronati e protezioni non sono attribuite tutte al Battista-,per diventare protettori di ragionieri,albergatori e sarti?).Si vede che Giovanni é un nome in odore di santità(e qui sfatiamo un'altra leggenda dura a morire,ché io di santo ho poco nulla).
Quanto al mio nome,in origine doveva essere -udite,udite!-proprio Giuseppe,o Peppe che dir si voglia,ossia il nome del mio nonno paterno,ma per evitare omonimie si decise di cambiarlo in qualcosa di simile...e cosi si ripiegò su un più giovanile Giovanni.Anche a me sarebbe piaciuto conoscere quel grande individuo(perlomeno stando ai racconti dei miei genitori su di lui) che fu mio nonno Giuseppe Mottola...ahimé,potrò solo vederlo in fotografia.
Beh,scusatemi per l'intrusione.
Solitisaluti e appresto.
Giovanni Angelide(il patronimico dà sempre un tocco di classe) Mottola
Lo scopo principale di una dichiarazione DATA è quello di dare dei nomi alle costanti; anziché inserire ogni volta 3.141592653589793 come valore di $\pi$, con una dichiarazione DATA si può assegnare tale valore alla variabile PI che può essere poi usata per indicare la costante. Ciò rende anche più semplice modificare il programma, qualora il valore di $\pi$ dovesse cambiare.
-Da un vecchio manuale FORTRAN della Xerox
-Da un vecchio manuale FORTRAN della Xerox
riguardo al saggio consigliato da Panurgo, che cercherò, alcune considerazioni:
oggi per chiunque viva nel mondo che chiamiamo "civile", è naturale dire frasi del tipo_
Vengo a trovarti a Torino il 25 aprile
Vediamoci stasera alle 21,30
Ho prenotato le vacanze in Corsica dal 7 al 14 luglio
sono concetti banali, che anche un bambino di 5 anni comprende.
Ma che geni del calibro di Aristotele, Seneca, S.Alberto magno, Dante, ma anche Galilei e Newton avrebbero fatto fatica a padroneggiare
Non solo non ne avrebbero avuto la possibilità, ma non ne avrebbero inteso la necessità e l'utilità.
Anche le torri campanarie, e perfino gli orologi meccanici su di esse installati, oltre ad un valore simbolico e di "status symbol" cittadino, ben poco bisogno avevano di funzionare a dovere.
Se anche la torre di Milano suonava il mezzodì con uno scarto di venti minuti rispettoa Lodi, Bologna, Bonn o Palermo, la cosa non interessava a nessuno, e non danneggiava nessuno.
Credo che solo dopo la nascita del servizio ferroviario (peppe, tocca a te!) sia divenuto indispensabile avere orologi precisi, o per lo meno coerenti.
mentre le navi, anche di linea, partivano da Liverpool per Boston "la mattina del 20 luglio 1796, per arrivare "dopo 13-16 giorni, e fare ritorno "entro fine agosto", bisognava che il diretto Londra-Manchester procedesse di stazione in stazione con regolarità cronometrica....
oggi per chiunque viva nel mondo che chiamiamo "civile", è naturale dire frasi del tipo_
Vengo a trovarti a Torino il 25 aprile
Vediamoci stasera alle 21,30
Ho prenotato le vacanze in Corsica dal 7 al 14 luglio
sono concetti banali, che anche un bambino di 5 anni comprende.
Ma che geni del calibro di Aristotele, Seneca, S.Alberto magno, Dante, ma anche Galilei e Newton avrebbero fatto fatica a padroneggiare
Non solo non ne avrebbero avuto la possibilità, ma non ne avrebbero inteso la necessità e l'utilità.
Anche le torri campanarie, e perfino gli orologi meccanici su di esse installati, oltre ad un valore simbolico e di "status symbol" cittadino, ben poco bisogno avevano di funzionare a dovere.
Se anche la torre di Milano suonava il mezzodì con uno scarto di venti minuti rispettoa Lodi, Bologna, Bonn o Palermo, la cosa non interessava a nessuno, e non danneggiava nessuno.
Credo che solo dopo la nascita del servizio ferroviario (peppe, tocca a te!) sia divenuto indispensabile avere orologi precisi, o per lo meno coerenti.
mentre le navi, anche di linea, partivano da Liverpool per Boston "la mattina del 20 luglio 1796, per arrivare "dopo 13-16 giorni, e fare ritorno "entro fine agosto", bisognava che il diretto Londra-Manchester procedesse di stazione in stazione con regolarità cronometrica....
Enrico
Semplificando parecchio, prima del cinque-seicento era molto comune battezzare i bimbi con il nome del santo del giorno di nascita (oltre che con il santo patrono o con il nome del nonno ecc.)panurgo ha scritto:Perché si festeggia l'onomastico?
il panurgo
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
panurgo,ti ringrazio per aver soddisfatto la mia curiosità. Però ...un bel sistema sbrigativo quello dei nostri antenati!
Bisognerebbe ricordarlo alle mammine di oggi,che si arrovellano il cervello e fanno a gara a chi trova il nome più fantasiosio ,possibilmente esterofilo (si dice cosi?), per i loro pargoli.
Ma una volta chi mai si sarebbe sognato di chiamare il proprio figlio anziché Nicola,Nicolas,che oltre ad essere brutto suona pure male?
Bisognerebbe ricordarlo alle mammine di oggi,che si arrovellano il cervello e fanno a gara a chi trova il nome più fantasiosio ,possibilmente esterofilo (si dice cosi?), per i loro pargoli.
Ma una volta chi mai si sarebbe sognato di chiamare il proprio figlio anziché Nicola,Nicolas,che oltre ad essere brutto suona pure male?
Peppe
La cipolla ovvero i meccanismi dello scappamento ecc sono in realta' stati inventati in risposta ad un'esigenza marittima molto prima che ferroviaria. Conoscere l'ora esatta era essenziale per determinare la longitudine ergo non finire su banchi di sabbia o rocce sommerse; l'orologio a pendolo, che era relativamente preciso, non funziona su un mezzo in movimento e comunque non perfettamente orizzontale.
Ciao!
Ciao!
Daniela
"L'essenza della libertà è la matematica"
"L'essenza della libertà è la matematica"
Il santo del giorno di nascita dalle mie parti veniva scelto raramente, in modo che il figlio potesse essere festeggiato due volte all'anno.
La necessità di avere misurazioni del tempo più precise, penso che sia stata sempre avvertita, ma che sia stata soddisfatta solo quando è stato possibile, cioè quando qualcuno ha pensato e realizzato qualche strumento idoneo (vedi meridiane e clessidre): solo in un sistema di vita molto primitivo può darsi che sia stato sufficiente sapere se era giorno o notte.
Penso che l'accelerazione delle attività dell'uomo e la crescita delle conoscenze abbia richiesto strumenti sempre più in grado di misurare tempi piccoli, passando dalle iniziali misurazioni dell'anno, a quelle delle "lune", dei giorni, delle ore di sole, etc., fino ai secondi e frazioni.
La necessità di avere misurazioni del tempo più precise, penso che sia stata sempre avvertita, ma che sia stata soddisfatta solo quando è stato possibile, cioè quando qualcuno ha pensato e realizzato qualche strumento idoneo (vedi meridiane e clessidre): solo in un sistema di vita molto primitivo può darsi che sia stato sufficiente sapere se era giorno o notte.
Penso che l'accelerazione delle attività dell'uomo e la crescita delle conoscenze abbia richiesto strumenti sempre più in grado di misurare tempi piccoli, passando dalle iniziali misurazioni dell'anno, a quelle delle "lune", dei giorni, delle ore di sole, etc., fino ai secondi e frazioni.
_________________
$\text { }$ciao ciao
E' la somma che fa il totale (Totò)
$\text { }$ciao ciao
E' la somma che fa il totale (Totò)
In mancanza di un buon cronometro da marina, il punto può essere fatto al mezzogiorno solare (determinato con un sestante)Daniela ha scritto:La cipolla ovvero i meccanismi dello scappamento ecc sono in realta' stati inventati in risposta ad un'esigenza marittima molto prima che ferroviaria. Conoscere l'ora esatta era essenziale per determinare la longitudine ergo non finire su banchi di sabbia o rocce sommerse; l'orologio a pendolo, che era relativamente preciso, non funziona su un mezzo in movimento e comunque non perfettamente orizzontale.
Ciao!
baci!
P.S.: bussola, sestante, scandaglio, naso fino del capitano...
il panurgo
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
Principio di Relatività: $\mathbb{m} \not \to \mathbb{M} \, \Longleftrightarrow \, \mathbb{M} \not \to \mathbb{m}$
"Se la montagna non va a Maometto, Maometto NON va alla montagna"
consiglio l'ottimo
LONGITUDE di D.Sobel
Walker Publishing Co. (1995)
certamente tradotto in italiano
orologi adatti alla determinazione della longitudine furono per secoli la chimera di ogni marineria, ma solo nella seconda metà del '700 si arrivò a strumenti affidabili, trasportabili e insensibili agli scuotimenti.
Rispondo a Pasquale: ho qualche dubbio che nel mondo contadino (che praticamente non ha subito mutamenti sostanziali per secoli) fosse necessaria la precisione richiesta ad un servizio ferroviario. E forse non era nemmeno sentita come necessaria; anzi: come potevano sentire la necessità di qualcosa che non conoscevano?
Un contadino del II, o del XI, o del XIX secolo sapeva che doveva alzarsi quando faceva giorno, lavorare fin quando sentiva le campane del (circa)mezzogiorno, mangiare qualcosa, e tornare a sgobbare fino a che faceva buio.
Ogni sette giorni era domenica; una volta al mese c'era il mercato. D'inverno si lavorava di meno nei campi, si aggiustavano gli attrezzi, chi poteva faceva la canapa,....
Sia chiaro: la mia non è nostalgia. E' solo che in queste settimane mi scadono tre o quattro bollette, tutte le assicurazioni, non ho una mezza giornata libera nemmeno a pagarla a peso d'oro.....
LONGITUDE di D.Sobel
Walker Publishing Co. (1995)
certamente tradotto in italiano
orologi adatti alla determinazione della longitudine furono per secoli la chimera di ogni marineria, ma solo nella seconda metà del '700 si arrivò a strumenti affidabili, trasportabili e insensibili agli scuotimenti.
Rispondo a Pasquale: ho qualche dubbio che nel mondo contadino (che praticamente non ha subito mutamenti sostanziali per secoli) fosse necessaria la precisione richiesta ad un servizio ferroviario. E forse non era nemmeno sentita come necessaria; anzi: come potevano sentire la necessità di qualcosa che non conoscevano?
Un contadino del II, o del XI, o del XIX secolo sapeva che doveva alzarsi quando faceva giorno, lavorare fin quando sentiva le campane del (circa)mezzogiorno, mangiare qualcosa, e tornare a sgobbare fino a che faceva buio.
Ogni sette giorni era domenica; una volta al mese c'era il mercato. D'inverno si lavorava di meno nei campi, si aggiustavano gli attrezzi, chi poteva faceva la canapa,....
Sia chiaro: la mia non è nostalgia. E' solo che in queste settimane mi scadono tre o quattro bollette, tutte le assicurazioni, non ho una mezza giornata libera nemmeno a pagarla a peso d'oro.....
Enrico