L'aeroporto di Montichiari, gestito dalla società Catullo Spa (a sua volta proprietà di varie Province e Comuni) che gestisce anche lo scalo di Verona, ha perso nell'ultimo decennio più di 40 milioni di euro, con solo 7mila passeggeri l'anno, 600 al mese circa (Malpensa, per avere un confronto, ne ha 18 milioni l'anno). Pochi biglietti ma molto personale: controllori di volo, doganieri, poliziotti, facchini... Non stupisce, quindi, che l'indice di redditività dell'aeroporto bresciano sia da brivido: -217,65%.

Che cosa può esserci dietro ad un valore ridotto del 217%....

Questa volta, anche se l'articolo è scritto abbastanza male, dal punto di vista numerico potrebbe anche essere corretto.

Si può contestare all'autore che non specifichi esattamente di quale "indice di redditività" parla (ce ne sono diversi).
Uno dei più utilizzati è il ROI (return on investment) che indica in percentuale il rapporto fra il reddito generato e l'investimento.
Se investo 1 milione e ricavo 1,2 milioni ho un ROI del 20%.
Se investo 1 milione e ricavo 800.000 ho un ROI del -20%.
Se investo 1 milione e non ricavo nulla ho un ROI del -100%.
Se investo 1 milione e perdo 1 milione e 170.000 ho un ROI del -217%.

Nel pubblico non è purtroppo una cosa che succede di rado.
In particolare nel pubblico però non è sempre corretto misurare gli investimenti solo in termini di ROI perché c'è anche l'aspetto "servizio" che deve essere garantito a prescindere dalla redditività.

Certo che il "servizio" reso da un aeroporto a Brescia, poco distante da Bergamo, Linate, Verona, ... è tutto da dimostrare (o meglio, è ben dimostrato dal numero irrisorio di passeggeri).

ciao

Franco

Grazie. Sospettavo qualcosa del genere, pur non avendo cognizioni tecniche.
Un giornalista, sapendo di parlare a non laureati in Gestione Aziendale, poteva ben spingersi a dire qualcosa del tipo..."Dopo aver investito 1000, non solo non hanno guadagnato nulla, ma hanno dovuto tirar fuori ulteriori 1100..." Non mi sembra poi così difficile...

nuova perla, da IL POST, giornale on line, solitamente scritto meglio di altri.
Questa creatura, filmata a più riprese a circa 8143 metri di profondità, ha una forma del corpo diversa da quella dei Liparidae conosciuti fino ad ora, e potrebbe appartenere a una famiglia finora sconosciuta, hanno raccontato i due scienziati a BBC.
Si parla di una creatura degli abissi, finora sconosciuta. Mi stupisce la profondità "di circa 8143 metri". Oltretutto non è un multiplo "facile" nemmeno di yarde o piedi....
Aggiornamento 22 dicembre: il testo on line è stato modificato. Ora recita: "a oltre 8100 metri di profondità".

In particolare nel pubblico però non è sempre corretto misurare gli investimenti solo in termini di ROI perché c'è anche l'aspetto "servizio" che deve essere garantito a prescindere dalla redditività.

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delfo52 ha scritto:Si parla di una creatura degli abissi, finora sconosciuta. Mi stupisce la profondità "di circa 8143 metri". Oltretutto non è un multiplo "facile" nemmeno di yarde o piedi....

eccolo ora anche in wikipedia.... stesso numero in inglese

Stavolta però senza il "circa"!

F